Alla fine il nostro viaggio sul quinto fiume più inquinato al mondo è giunto al traguardo.
Calcutta, dai piani iniziali, non doveva essere la mia destinazione finale perché avrei dovuto proseguire fino al delta del fiume, ma ancora una volta è la natura che ha deciso per noi.
Il divieto di navigazione in un tratto, il pericolo di onde di marea improvvisa, il fondale basso e le difficoltà di trasporti ci hanno forzato a rivedere i piani ed accettare quello che veniva. E alla fine, devo essere onesto, sono felice così perché di fatto Calcutta è l’ultima grande città sul corso del fiume prima della foce e oggi è stata veramente una meravigliosa giornata per concludere la navigazione.
Alle 14, quella stessa barca che ho impegnato due giorni interi a costruire, che mi ha accompagnato per 1100 km, in solo venti minuti e’ stata smantellata e i suoi pezzi donati ad alcuni pescatori e barcaioli.
Come un mandala. Due giorni per costruirla, 20 minuti per smontarla. That’s life.
Da tempo ho in testa due parole, sono quelle che ho ripetuto più spesso in questo ultimo mese: orribile e meravigliosa. Sono le due parole che descrivono meglio il Gange. Orribile e’ lo stato di degrado, sfruttamento e distruzione a cui e’ sottoposto. Meravigliosa e’ la sua acqua che, nella parete bassa del Gange, incessantemente crea e distrugge. Proprio con il Dio Shiva.
Mi ci vorranno alcuni giorni prima di riuscire a tirare le conclusioni finali, che non mancherò di condividere. Intanto volevo ringraziare tutti quanti voi che siete stati di grande supporto. Nonostante questa non fosse una gara o una spedizione nel senso più stretto del termine, avete fatto il tifo per me e questo mi da’ coraggio ed entusiasmo per continuare il viaggio della plastica che, invece, è appena cominciato.
Adesso, per un paio di settimane sarò in giro per l’Italia, farò diversi incontri pubblici, chi volesse venire a sentirmi dal vivo può trovare i dettagli sui social. Poi subito al lavoro per la prossima tappa: la traversata del Great Pacific Garbage Patch quest’estate. Ancora una volta a remi.
Devo fare i più sentiti ringraziamenti ai partner della missione, senza i quali il progetto sarebbe stato semplicemente impossibile da intraprendere.
Ho già parlato dei ragazzi del team, ma devo a loro un ulteriore ringraziamento perchè sono stati tutti estremamente di grande aiuto, oltre ad essere personalmente coinvolti nella missione. Un ultimo importantissimo ringraziamento va alla mia famiglia, a mia moglie co-ideatrice di questo progetto e alle mie figlie che, ultimamente, si lamentavano molto della mia assenza.
Vi abbraccio tutti.
Alex