Oggi ho assistito al miracolo della creazione. E non poteva essere più romantico.
Ripensando alla piega che ha preso la giornata, da come era partita a come si è conclusa, stento a crederci.
Alle 9, infatti, iniziavo a costruire la zattera, da solo, ma alle 10 non avevo concluso nulla di concreto. Anzi, era evidente che avevo bisogno di una mano perché un’idea precisa di ciò che volevo costruire ce l’avevo, ma semplicemente i pezzi non stavano assieme.
Poco più tardi, uno dopo l’altro, sono arrivati alcuni uomini anziani. Uno di loro, il più anziano, si è inginocchiato e ha stretto un nodo. Un gesto molto semplice e veloce, ma così potente da autorizzare altri a fare altrettanto. Un altro uomo, anche lui senza chiedere, si è unito e ha aiutato il primo uomo a raddrizzare un bidone mentre un altro aiuta il primo a fare un secondo nodo. Così, tutto in modo molto informale.
É solo alle 14 che, facendo un passo indietro ed osservando la scena da lontano, noto che non solo ora siamo in 10 persone a lavorare sulla zattera, ma che la zattera sta prendendo forma.
Non potevo sperare in qualche cosa di migliore. Ora sì che eravamo tutti sulla stessa barca.
Domani la zattera sarà conclusa, ma ho deciso di attendere un altro giorno prima di partire per avere le condizioni meteo più favorevoli.