Un’auto in contromano, una mucca che scava la terra per cercare cibo e trova solo polvere, una famiglia di maiali che grufola in un canale di scolo, un cane che ringhia, un altro che dorme, un autista di camion che suona il clacson a un autista di auto che suona il clacson a un venditore di latte in bicicletta, la fila di corpi che aspettano il loro turno per essere cremati, uomini che giocano a carte tra fumo nero e acre, un comizio politico. Il primo giorno in India per me è stato come una torta con l’aggiunta di glassa dai mille ingredienti. Troppo per distinguere i singoli sapori. Troppo in qualsiasi senso.
Per la giornata di oggi, però, ci eravamo dati un obiettivo preciso e quello lo abbiamo rispettato: raccogliere tutto il necessario per costruire la zattera: quattro bidoni di plastica, canne di bambù, assi di legno e cento metri di cordino.
Questo è il primo giorno. Nessuno sa cosa ci aspetta per il futuro, prendiamo quel che viene.