Oggi era il giorno del festival di Shivratri, evento annuale in cui le persone visitano il tempio dedicato a Shiva, una tra le divinità più importanti, antiche e complesse che esiste nel pantheon induista. Provate a immaginare una divinità che contemporaneamente è creatrice e distruttrice, che è il Signore dello yoga, alcune volte siede meditando, e altre volte è il Signore dell’immortalità e danza sulla schiena della morte. Complessa come figura, vero?
A Saidpur, dove la navigazione ha fatto tappa ieri, siamo stati accompagnati a visitare questo festival e come ogni altra persona abbiamo preso parte. Prima ci si leva le scarpe poi, con un contenitore di rame pieno di acqua e petali di fiori, si attende il proprio turno per entrare in una piccolissima stanza dove si versa dell’acqua sulla rappresentazione più antica di Shiva, quella della creazione, che e’ la congiunzione tra l’organo riproduttivo maschile con l’organo riproduttivo femminile.
Ora siamo giunti in un altro piccolo villaggio, ospiti di un’organizzazione non governativa che si occupa della ristrutturazione di cento scuole nell’Uttar Pradesh. Dalla stanza che mi hanno assegnato sento ancora il suono della musica e dei canti della gente che partecipa al festival, mi hanno detto che andranno avanti tutta la notte, ma con il sonno che ho non farò fatica ad addormentarmi.
Per la prima volta questa notte dovremo ripararci sotto la rete anti-zanzare. Qualche ora fa infatti abbiamo ricevuto l’informazione di uno scoppio di un’epidemia di dengue.