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Non risolveremo la crisi ambientale se non cambieremo prima la nostra visione del mondo e la nostra etica, e per farlo dobbiamo risvegliare il nostro senso di meraviglia per la natura.
Si tratta di quella visione lucida di meraviglia tipica dei bambini, quel vero istinto per ciò che è bello e maestoso, che poi purtroppo viene offuscato e persino perso spesso prima di raggiungere l’età adulta.
La scorsa notte abbiamo dormito sul fiume. Davanti al fuoco abbiamo riflettuto su quanto quel momento fosse senza tempo e in qualche modo questo ci ha portato a guardare ciò che avevamo attorno con sacralità e meraviglia.
Per la maggior parte di noi, la conoscenza del nostro mondo viene in gran parte attraverso la vista, eppure ci guardiamo intorno con occhi così incapaci di vedere il bello che ci circonda, da essere parzialmente ciechi. Un modo per aprire gli occhi su una bellezza inosservata è chiedersi: E se non l’avessi mai visto prima? E se sapessi che non lo vedrò mai più?
La rivoluzione parte da qui, dal meravigliarsi di quello che abbiamo attorno come fosse sempre la prima, oppure l’ultima, volta.
