Il significato di Gange in lingua indiana è “Dea Madre”. Una mamma liquida che con le sue acque purifica da tutti i peccati e favorisce il ciclo delle reincarnazioni.
Ecco perché i fedeli si immergono nel Gange al tramonto di ogni giorno, sulla scia dei canti dei sacerdoti e in mezzo ai fumi dell’incenso: cercano una immediata purificazione. Ma il fiume sacro non è più un fiume pulito. Anzi, ormai può essere purtroppo considerato una fogna a cielo aperto dato che si mescola a più di 5 miliardi di acque nere, prodotte ogni giorno dai 450 milioni di residenti nella zona del suo bacino. Che nonostante l’aurea di sacralità, riversano in quel corso d’acqua anche altri rifiuti, come quelli in plastica. Oltre che le ceneri dei cadaveri. Un tempo il Gange era realmente purificatore anche perché nelle sue acque c’è (ancora) un concentrato di elementi chimici capaci di contrastare i batteri umani: questo è sempre stato il suo segreto. Ma oggi il piano di trattamento delle acque di scarico deve ancora essere completato. E il Gange che donava nuove vite ora in cambio porta, suo malgrado, la morte.
Oggi ho incontrato Ashok, dieci anni, con la faccia e le mani indurite da chissà quali sfide
Finalmente siamo arrivati a Patna, la capitale dello stato del Bihar, un luogo che quando ci arrivi non vedi l’ora di ripartire.
“Il Gange è stato considerato sacro per migliaia di anni” - comincia così un uomo che incontro in un villaggio, nel pomeriggio.
Stasera sono a Gazipur e dopo Varanasi, é la città più grande che ho incontrato sul mio passaggio.
Oggi era il giorno del festival di Shivratri, evento annuale in cui le persone visitano il tempio dedicato a Shiva, una tra le divinità più importanti, antiche e complesse che esiste nel pantheon induista.
Tra Varanasi e Ghazipur, abbiamo potuto notare la complessità della questione inquinamento, che come sempre è sintomo di qualche cosa d’altro.
L’arrivo in questo piccolo villaggio e’ stato forse il più incredibile che potessi immaginarmi perché proprio nel momento in cui stavo arrivando era in corso una cerimonia di cremazione con decine di persone presenti.
Stamattina alle 7:30 ho finalmente salpato l’ancora cominciando la navigazione sul Gange: il quinto fiume più inquinato di plastica al mondo.
E finalmente dopo oltre 14 ore di lavoro in due giorni, questo pomeriggio abbiamo trascinato la zattera giù per la ripida discesa sabbiosa.
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