Ci si ricorda del Po soltanto in occasione di emergenze, come siccità o alluvioni, per il resto è ignorato, ne è testimonianza la poca gente che lo frequenta. Però per secoli è stato luogo di vita, di pesca, di transito con imbarcaderi, di osterie e locande di servizio. A scuola ne abbiamo imparato a conoscere gli affluenti di destra, di sinistra, dove nasce e dove sfocia, ma ci sono tante cose che ancora non si conoscono e che, per la salute nostra e dell’ambiente che ci circonda, non possono più essere ignorate.
E’ il fiume più lungo d’Italia, ma non è vissuto come un fiume nazionale. Attraversa quattro regioni e per un lungo tratto ne demarca il confine. Ogni città, ogni singolo territorio, da Torino a Ferrara, sente come proprio il solo pezzetto prospiciente, come se a monte o valle non gli appartenesse, finendo per essere acqua di nessuno.
Oggi abbiamo raggiunto la foce del fiume Po, un luogo magico dove l'acqua dolce si mescola a quella salata e dove si sviluppa un ecosistema unico nel suo genere, prezioso, insostituibile, delicato.
Che avventura sarebbe senza ostacoli e sorprese?Un’avventura a metà, e allora il Po ha pensato bene di completare la nostra esperienza con un bel imprevisto a poche decine di km dal traguardo!
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