Era il terzo giorno della nostra missione. Alex era impegnato con altri uomini locali nella costruzione della sua zattera. L’eccitazione che questa scena mi provocava era accresciuta dal pensiero che, da lì a qualche ora, avremmo incontrato Temsutula Imsong, una vera e propria celebrità indiana. A lei infatti il merito di aver ripulito, negli ultimi anni, i ghat del Gange nell’area di Varanasi.
Varanasi è una delle città più antiche del mondo, ma il traffico e la mancanza di servizi igienico-sanitari adeguati sono da molto tempo motivo di disagio. Anche il turismo sta diventando un problema sempre più grosso: quasi 1 miliardo e 300 milioni di litri di rifiuti organici vengono riversati nel Gange ogni giorno. A questo si aggiunge il fatto che sebbene alcuni dei ghat siano stati dichiarati “zone libere dalla plastica”, tanti negozianti, venditori di fiori e snack la usano ancora per soddisfare le richieste della gente del posto, e dei turisti.
Quando Alex ad io incontriamo Imsong ci racconta del giorno in cui iniziò a raccogliere la sporcizia con le sue mani. “Alcune persone locali mi avevano detto che non sarei riuscita a realizzare il mio sogno di ripulire i ghat perchè questa città non sarebbe mai cambiata, ma ero certa che ce l’avrei fatta. Volevo dare l’esempio a tutti intorno a noi, che se vogliamo e se iniziamo a provare, lentamente tutto inizia a prendere il suo posto. Un anno dopo lo scenario era già cambiato. Tranne che per i Ghat dove si cremano i corpi, tutti i ghat di Varanasi sono puliti, con bidoni della spazzatura posizionati ogni 10-15 metri di distanza.”
Imsong non riusciva a credere che Alex avrebbe navigato su quella zattera per creare consapevolezza sull’inquinamento da plastica, ma mi disse che Alex ce l’avrebbe fatta perché “… un credente non perde mai” e i credenti come noi, che vogliono salvaguardare nostra madre natura con tanto amore e compassione, riescono sempre nei loro intenti.