“Mia madre ha 82 anni. È una persona molto attiva dal punto di vista della spiritualità. Sin da bambina, con la sua famiglia era solita fare il bagno nel Gange che per noi qui è un rituale sacro. Vivevano sulle sponde del fiume, quindi era comodo, in più il Gange era la principale fonte di acqua disponibile. Oggi lei è madre di uno scienziato e comprende lo stato di inquinamento del fiume e la necessità di salvaguardare la nostra principale fonte d’acqua. Tuttavia, quando si tratta della pratica rituale quotidiana, fa ancora il bagno nelle acque inquinate del Gange. Per lei e per milioni di altre persone le sue acque hanno ancora l’effetto purificante, anche se poi quando torna a casa si fa una lunga doccia con il sapone!
Durante il viaggio che state compiendo, scoprirete tante altre persone esperte dei problemi ecologici che al tempo stesso considerano queste acque ancora capaci di guarire qualunque cosa. La plastica qui è il problema secondario. Per prima cosa dobbiamo lavorare sulle idee secolari che abbiamo e che creano la nostra realtà”.
Queste sono le parole del dottor Ashok Ghosh, presidente dell’organo di controllo sull’inquinamento dello stato del Bihar, che io e Alex abbiamo incontrato durante una sosta nella città di Patna, nel Bihar.